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La città del futuro

 In un mondo sempre più urbanizzato le città sono un punto di incontro e scambio necessario per la società contemporanea e le interconnessioni tra politiche urbane, sociali e alimentari sono la chiave per decifrare le linee di sviluppo che coinvolgono gli abitati urbani, le aree metropolitane circostanti, ma anche le aree rurali, con le quali i confini si fanno via via meno netti. 
Gli approfondimenti di quest’area di ricerca ci accompagnano in un viaggio in una delle città contemporanee che si propone di configurarsi del futuro, attraverso la progettazione di nuove governance urbane che contribuiscono ad innescare dinamiche virtuose di inclusione sociale, anche attraverso la promozione di processi collaborativi basati sull’innovazione tecnologica di cui tutti possono diventare attivi protagonisti.

Il Futurismo

Il Futurismo

Il Futurismo è il primo movimento europeo d’avanguardia artistica del 900. Il suo fondatore è un poeta e romanziere, Filippo Tommaso Marinetti. L’inizio del futurismo italiano è segnato dalla pubblicazione nel 1909 del manifesto di fondazione.
Il futurismo si caratterizza per un atteggiamento di drastica rottura nei confronti della tradizione e rivendica un’idea pratica di opera d’arte vista come prodotto di consumo e di scambio.
La civiltà industriale è indicata come il nuovo idolo a cui l’artista deve guardare. La velocità, il dinamismo, la macchina, sono le nuove immagini artistiche.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dietro il culto del nuovo e del moderno affiorano mitologie di dominio, per certi aspetti ricollegabili al superomismo dannunziano, ed emerge via via un’irrazionale esaltazione della violenza e dell’aggressività.
Il manifesto di fondazione giunge infatti a celebrare “lo schiaffo e il pugno” e a difendere la guerra come “sola igiene del mondo”.
Dal punto di vista letterario il futurismo cerca di risolvere le strutture formali istituzionali e di svecchiare la letteratura.
Questo tentativo di abolire per sempre una poetica classica, razionale, descrittiva e sentimentale, si afferma sul piano espressivo il canone della “simultaneità”, cioè dell’immediata coincidenza tra intuizioni di espressione. Ne derivano le cosiddette parole in libertà, libere cioè del ritmo, della metrica, delle norme di sintassi e della grammatica.

L’esigenza innovativa del futurismo in letteratura è sostenuta attraverso la rivista mensile “Poesia” fondata a Milano da Marinetti nel 1905.

Tacito

Tacito

L’incertezza sulle notizie riguardanti Tacito partono dal luogo e dalla data di nascita: le poche notizie ce le offre Plinio il Giovane.

La data di nascita dovrebbe collocarsi intorno al 55 d c. Il cognome Tacitus era diffuso nella Gallia Narbonense forse il nostro autore proveniva da lì, dalla provincia. Tacito era di famiglia facoltosa e seguì gli studi retorici a Roma dove probabilmente fu allievo di Quintiliano. Nel 77 sposò la figlia di Giulio Agricola, ex console ed generale vittorioso, che aveva conquistato e governato la Britannia.

Il cursus honorum di Tacito cominciò sotto Vespasiano, proseguendo sotto Tito, toccando l’apice sotto il sanguinario Domiziano. Fu questore nell’81-82 e pretore nell’88; poi per qualche anno eccolo lontano da Roma, forse per un incarico in Gallia o in Germania da cui tornò nel 93 alla morte del suocero Agricola. Fu anche tribuno della plebe e membro dell’importante  collegio sacerdotale dei Quindecemviri sacris faciundis.

Come Giovenale, riuscì a dedicarsi alla sua carriera letteraria solo dopo la morte dell'ultimo, terribile, esponente Flavio (96 d.C.), che non fece dormire sonni tranquilli a nessuno, compreso al nostro autore. Nel 97, sotto Nerva, fu supplente del console Virginio Rufo e pronunciò per lui un elogio funebre.

Negli ultimi anni di vita, insieme a Plinio il Giovane sostenne l’accusa contro il proconsole d’Africa Mario Prisco, ottenendone la condanna. Fu poi proconsole nella provincia d’Asia tra il 112 e il 113. Oltre questa data non abbiamo più notizie sulla sua vita. 

Dicevamo che Tacito dovette aspettare la morte di Vespasiano per sentirsi libero di scrivere. In precedenza si era dedicato della decadenza dell’eloquenza con il Dialogus de oratoribus, opera forse non sua.

Sotto Nerva e Traiano, Tacito si dedicò alla storiografia, componendo l’Agricola – biografia elogiativa del suocero, una sorta di lungo panegirico – e una monografia etnografica sulla Germania.

A queste seguirono due opere di stampo annalistico: le Historiae dedicate a un periodo che va dal 69 al 96 d. C. e gli Annales dedicati invece ai principi Giulio-Claudi. Entrambe le opere furono composte tra il 100 e il 112 circa, ma la seconda è sicuramente successiva alla prima.

Gertrude Stein

Gertrude Stein

Born in 1874, in Pittsburgh, and raised in Oakland California, Stein relocated to Paris in 1903 with her brother Leo and made France her home for the remainder of her life. The joint art collection of Gertrude and Leo Stein began in 1904 and would go on to become one of the most important collections of modern art in the world.

 

The sheer number of people desperate to gain entrance to the Stein household soon became a nuisance. Each week, the brightest emerging talents of the world of modern art and literature would gather in the sitting room, whether drawn by Gertrude and Leo Stein’s innovative ideas. Entrance into the Stein salon soon became a sought-after validation.

 

 

 

Not only was Stein truly modern in her ideas and her writing, but she was also ahead of her time in her personal life. She didn’t allow the prejudices against women in the early 1900s to hold her back, declaring herself a ‘genius’ and commanding the respect of the men who attended her salons. Despite receiving much criticism and ridicule from the press, her writing remained radical and uncompromising. 

 

Hemingway and Fitzgerald both submitted their writing to her formidable scrutiny and would ask for her advice on literary matters, recognising her intellectual and creative prowess. “Gertrude was always right”, Hemingway admitted to his friend John Peale Bishop in 1922.

 

Her early patronage and mentorship of artists that are now world-renowned shaped the course of modern culture, while her own writing challenged all literary conventions

 

Stein was a woman writer who wrote about women with humour and intelligence. She was also openly gay and wrote what have been identified as some of the first ‘coming out’ stories in literary history. At a time of homophobia and closeted homosexuality, Stein became a mass-market celebrity despite her public status as a gay woman. She and her partner of 39 years, Alice B. Toklas, declared themselves ‘married’ and remained together until Stein’s death in 1946. Their relationship is now seen as one of literature’s greatest loves.

 

it is unsurprising that she is known to many as the Mother of Modernism.

Agenda 2030

Agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. 

L’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ( Sustainable Development Goals )  inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.

Questo programma non risolve tutti i problemi ma rappresenta una buona base comune da cui partire per costruire un mondo diverso e dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico.

Gli obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile hanno una validità globale, riguardano e coinvolgono tutti i Paesi e le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e cultura.

I 17 Goals fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti per lo sviluppo che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani

VIrgin Hyperloop One

Virgin Hyperloop One

Siamo sulla buna strada per raggiungere l’ambizioso piano di mettere in funzione la prima tratta di treni ultra veloci entro il 2021.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una crescente economia globale richiede modalità di trasporto più veloci, più economiche, più sicure e più efficienti. Le strade, gli aeroporti ed i porti attuali sono congestionati; da queste considerazioni Elon Musk, il fondatore di Tesla, in collaborazione con la Virgin, ha sviluppato un’idea nata nel 2013 che promette di rivoluzionare il sistema dei trasporti.

Si tratta di treni ultra veloci che scorrono su binari magnetici all’interno di tubi, ciò al fine di neutralizzare gli acerrimi nemici dei treni tradizionali: attrito e resistenza dell’aria.

La Virgin Hyperloop One è un progetto nato nel 2014, con l’obiettivo di permettere viaggi ultra veloci eliminando le barriere della distanza e del tempo, riducendo inoltre le emissioni ed i costi rispetto ai sistemi di trasporto tradizionale.

Con 300 dipendenti che lavorano nell’Innovation Campus di Los Angeles, il progetto è portato avanti da una società nata grazie ad una rete di partner pubblici e privati che ha stanziato 295 milioni di dollari. Volto e rappresentante di questo grande sistema di partnership è Elon Musk il fondatore di Tesla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hyperloop è una nuova modalità di trasporto che sposta merci e persone rapidamente lungo una tratta a propulsione elettrica, il treno corre all’interno di un tubo a bassa pressione.

Il veicolo galleggia sopra la pista grazie alla tecnologia a levitazione magnetica (metodo con il quale un oggetto è sospeso su un altro oggetto senza un supporto oltre ai campi magnetici. La forza elettromagnetica viene usata per contrastare gli effetti della forza gravitazionale) e scivola a velocità pari a quella di un aereo a causa della resistenza aerodinamica ultra-bassa.

Virgin Hyperloop può correre in tratte di “tubazioni” sopraelevate costruite su pilastri o in dei tunnel scavati nel sottosuolo. Le tratte devono essere completamente chiuse per evitare incroci ed ostacoli, come la fauna selvatica, che a causa dell’altissima velocità potrebbero essere fonti di pericolo.

 

 

 

 

Il sistema innovativo di trasporto oltre ad essere completamente chiuso è anche autonomo, senza pilota, neutralizzando così sia gli errori del conducente sia le interferenze ed i rischi meteorologici, è sicuro e pulito, senza emissioni di anidride carbonica dirette.

 

Si stima che la velocità massima per un veicolo passeggeri, o a carico leggero, sarà di 1080 chilometri all’ora, 2-3 volte più veloce di treni ad alta velocità e treni classici a levitazione magnetica e 10-15 volte più veloce rispetto ai treni tradizionali.

L’idea di viaggiare ad alta velocità in tubi sotto pressione, non è recente, era già in circolazione dalla fine dell’800. Tuttavia in tempi moderni a riprendere quest’idea è stato il CEO di SpaceX, Elon Musk che ha pubblicato il suo white paper nell’estate del 2013.

L’obiettivo è avere delle tratte complete a metà del 2020, ed operative per il 2021, la capacità di raggiungere questo obiettivo dipenderà molto dall’adeguamento del sistema normativo e burocratico, a questa nuova forma di trasporto. Saranno infatti necessari numerosi test e certificazioni che attesteranno la sicurezza del sistema.

 

Expo 2015

Expo 2015

Il tema scelto per l'Esposizione Universale di Milano 2015 è stato "Nutrire il pianeta, energia per la vita".

Il principio alla base del progetto è stato il diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra.

A tale fine sono state chiamate in causa: tecnologia, innovazione, gusto e creatività in campo alimentare, tutte caratteristiche capaci di risolvere numerosi problemi legati al campo alimentare che incombono su ogni cittadino del mondo.

 

Temi affrontati con particolare rilevanza durante l’esposizione universale sono stati sicuramente: la sicurezza dell’alimentazione, l’assicurazione di un’alimentazione sana per tutti e la prevenzione di tutte le nuove malattie della nostra epoca legate alla sfera alimentare.

Alla maggior parte di queste tematiche legate al cibo si sono sviluppate idee relative alla prevalentemente alla tecnologia, che in un futuro non molto lontano potrebbero risolvere la maggior parte dei nostri problemi.

 

LE NANOTECNOLOGIE

La nanotecnologia è il campo delle scienze e tecnologie applicate che si occupa del controllo della materia su scala atomica e molecolare.

La manipolazione del cibo con le nanotecnologie, potrebbe rivelarsi una vera e propria rivoluzione per il settore alimentare, poiché permetterebbe per esempio di cambiare il valore nutrizionale di un alimento nocivo ma gustoso e al contrario trasformare il sapore di un alimento salutare ma poco saporito.

La modifica dei valori nutrizionali di un determinato alimento potrebbe rivelarsi in futuro uno strumento utile per la cura e la prevenzione di numerosi disturbi alimentari sempre più diffusi.

Inoltre il processo di biofortificazione dell’alimento, condotto sempre tramite nanotecnologie, potrebbe essere uno dei passi fondamentali verso la food security, riducendo il tasso di denutrizione su scala mondiale.

 

LA STAMPA 3D

Nella stampa 3D la nuova frontiera sarà proprio quella del cibo. Ad esempio, un'azienda tedesca ha creato diversi tipi di miscele di polvere stampabili in 3D che diventano solide quando stampate e si sciolgono altrettanto velocemente quando mangiate. Il prodotto si rivolge a persone che hanno difficoltà a deglutire, ma è solo una questione di tempo prima di trovare gli ingredienti per stampare il pranzo in 3D anche nei supermercati. Questo processo ridurrebbe consistentemente gli sprechi alimentari in termini di quotidianità, favorendo la sicurezza alimentare che ancora non si è raggiunta.

Fondazione Veronesi

Fondazione Veronesi

La Fondazione Umberto Veronesi è un ente nato nel 2003 per volontà di Umberto Veronesi, con la finalità di promuovere il progresso scientifico attraverso l'erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori e il sostegno a progetti di altissimo profilo. 

Tale ente ha la propria sede a Milano ed è presieduto da Paolo Veronesi, figlio del fondatore. Il 9 marzo 2010 è stata inaugurata la sede di Roma.

La fondazione è attiva in due aree operative: la ricerca e la divulgazione scientifica.

La fondazione sostiene la ricerca scientifica attraverso l'erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori e finanzia progetti di altissimo profilo che possano elaborare nuove conoscenze e nuove cure per le malattie;

Nell'ambito della divulgazione scientifica, la Fondazione Veronesi, è attiva affinché i risultati e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti, attraverso grandi conferenze con relatori internazionali, pubblicazioni e campagne di campagne di prevenzione e educazione che promuovono l'adozione di stili di vita sani e consapevoli, in sinergia con le scuole e con realtà pubbliche e private del mondo della ricerca e dell'informazione.

Nel 2006 ha proposto un modello da compilare per il testamento biologico. Nel corso del 2015 eroga 179 borse di ricerca in ambito oncologico, cardiologico, delle neuroscienze e della nutrigenomica. 

La Fondazione Veronesi sostiene anche la Scuola europea di medicina molecolare. Tra i maggiori promotori di tale fondazione, vi sono scienziati e ricercatori (tra cui cinque premi Nobel che hanno formato il comitato d'onore)

Antonio Sant'Elia

Antonio Sant'Elia

Antonio Sant'Elia nasce a Como il 30 Aprile 1888. Frequenta le scuole tecniche a Cantù e a Como, nel 1907 si trasferisce a Milano e lavora prima come capomastro e poi in qualità di disegnatore presso l'ufficio tecnico del Comune.

Dal 1909 al 1911 frequenta l'Accademia di Brera e stringe amicizia con altri artisti. Nel 1912 consegue il diploma di professore di disegno architettonico dell’Accademia di Belle Arti di Bologna inizia la propria attività professionale di architetto. Nel 1914 aderisce al Futurismo firmando il Manifesto dell'architettura futurista.

Il contributo di Sant'Elia al Futurismo ha costituito da un ampio gruppo di disegni e schizzi che prefigurano l'architettura di una metropoli moderna proiettata nel futuro.

In una mostra organizzata a Milano dell’associazione degli architetti Lombardi nella primavera del 1914 Sant'Elia presenta per la prima volta al pubblico i suoi disegni.

 

La centrale elettrica

 

Delle 16 tavole presentate in mostra, sono dedicate al tema della centrale elettrica. Questo edificio rappresenta il simbolo più innovativo della tecnologia moderna la centrale e la nuova cattedrale del futuro e testimonia l'apparizione della potenza della macchina.

Tale valenza simbolica appare evidente nel disegno della centrale elettrica. I volumi proiettati verso l'alto sono sormontati da tre ciminiere. In basso sono delimitati da contrafforti che si oppongono allo spazio circostante come le mura di una fortezza mancano le decorazioni e le superfici sono quasi prive di aperture. Quasi del tutto previsto la compattezza degli elementi e la loro articolata costruzione tende a conferire una maggiore forza espressiva. 

Le condotte forzate che vanno dall'alto verso il basso conferiscono dinamismo nell’opera che viene rafforzato dai cavi elettrici che attraversano l’immagine in altre direzioni. In tal modo essi proiettano altre direzionalità verso lo spazio circostante, sottolineando il fatto che l'acqua che entra esce riconvertito in elettricità che sarebbe la fonte energetica del futuro. Anche i profili degli alti muraglioni che circondano l'edificio contribuiscono all'effetto del movimento. La maestosità viene accentuata dall' impostazione della vista prospettica dal basso verso l'alto. L'architettura si propone quindi come la rappresentazione di una nuova civiltà industriale.

 

La Città nuova

Nelle tavole dal titolo la città nuova esposte nella mostra del 1914 il tema è quello di una metropoli costituita da complessi architettonici formati da un insieme gli edifici residenziali e infrastrutture Sant'Elia propone un’architettura a scala urbana. Si tratta di un’inedita dimensione progettuale per dare espressione alla nuova idea di città grande moderna tecnologica.

La città nuova e realizzata a matita inchiostro acquerellati su carta e anche qui emerge un’accentuata enfasi monumentalistica e un forte senso di profondità della composizione.

Protagonista dell'immagine è un grande alto casamento delle pareti gradonate affiancato da volumi a tordi contenenti gli ascensori.

Ampie superfici vetrate tondeggianti volumi tecnici sulla sommità incrementano la spinta verticale che conferisce dinamismo all' intera visione.

Tutto lo spazio è attraversato da tralicci orizzontali e verticali punti villaggi e contrafforti si genera una compenetrazione di elementi strutturali orientati lungo diverse direzioni ma governati da un equilibrio dinamico.

Come la città nuova, la casa gradinata su più piani rappresenta la ricerca tipologica di Sant'Elia che si orienta verso volumi netti e ben distinti, i quali risultano determinati dalle rispettive funzioni: abitativa quella del fabbricato a gradoni e destinata a servizi quella delle torri verticali con vetrate e antenne.

Sant'Elia arriva a individuare un nuovo organismo urbano, la morfologia di tale organismo avviene grazie a un processo di integrazione tra l'architettura il sistema delle infrastrutture stradali dei trasporti.

Nelle tavole della città nuova all'interno organismo si trasforma in un'immensa architettura, definita da un sistema di spazi abitabili e di vie di comunicazione orizzontali e verticali.

In questo modo Sant'Elia realizza una vera e propria sintesi tra architettura urbanistica.

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